coem scegliere il monitor da gaming

Come scegliere il monitor da gaming

da | Mar 24, 2023 | 0 commenti

Scopri in questo articolo le caratteristiche che un monitor da gaming deve possedere per garantire un’esperienza di gioco entusiasmante

Come scegliere il monitor da gaming 2023? i moderni monitor PC sono realizzati per andare incontro alle esigenze di determinate fasce di utilizzatori, che possono preferire alcune carattestiche al posto di altre in base all’uso prevalente; ad esempio, chi utilizza il PC per scopi prettamente lavorativi in ambito gestionale e di produttività personale si orienterà su modelli dalle dimensioni adatte alla propria postazione di lavoro, con un design sobrio e con un ottimo rapporto qualità/prezzo, senza magari preoccuparsi dei tempi di risposta o del refresh elevato.

Questo tipo di utenza dispone di un PC magari non di ultimissima generazione con scheda grafica integrata, quindi non avrebbe molto senso scegliere un monitor da gaming in senso stretto, con un refresh elevato che una configurazione di fascia bassa non riuscirebbe a gestire; in realtà, sul mercato esistono numerose opzioni ad alto refresh a prezzi accessibili, ed anche se non ci si diletta con il gaming, un refresh più elevato offre animazioni e transizioni più fluide, a tutto vantaggio dell’esperienza d’uso.

Se la maggior parte degli utenti utilizza o comunque può orientarsi su un monitor senza particolari caratteristiche, esistono determinate categorie di professionisti (pensiamo ad esempio ai grafici o ingegneri) che necessitano di monitor ad alta risoluzione ed accuratezza; in questo caso, prima di procedere con l’acquisto è bene considerare la tipologia del pannello ed i dati relativi alla precisione del colore, oltre naturalmente alla risoluzione nativa supportata.

Anche la dimensione svolge un ruolo fondamentale, insieme al formato (wide o ultrawide), caratteristiche che devono essere considerate e ben valutate; chi predilige il multitasking dovrebbe tenere in considerazione i modelli più ampi ultrawide, con una risoluzione orizzontale particolarmente estesa, molto utile anche per il gaming.

Nel caso specifico del gaming, oltre alla risoluzione ed al refresh bisogna considerare tempi di risposta ed input lag, fattori che sono intimamente legati ad un’esperienza di gioco coinvolgente e di alto livello. Grazie alla potenza sempre più elevata delle moderne schede video, il gaming ad alta risoluzione ed alto refresh è possibile senza spendere cifre proibitive; naturalmente, il numero di monitor ad alto refresh ottimizzati per il gaming è decisamente aumentato negli ultimi anni, sotto la spinta del progresso tecnologico che è un volano molto importante per l’intero settore. Sfortunatamente, non tutti i monitor sono in grado di mantenere le promesse, intese come veridicità delle specifiche mostrate, quindi bisogna fare attenzione a modelli troppo ambiziosi per il prezzo a cui vengono proposti, perché spesso nascondono dei difetti legati a pannelli poco performanti.

In questo articolo andremo a descrivere come scegliere il montor da gaming, indicando le caratteristiche tecniche da tenere in considerazione per la migliore esperienza in gaming possibile, a parità di prezzo fra le varie alternative sulla stessa fascia; come per gli altri prodotti informatici, le specifiche sono importanti, soprattutto quando non si ha la possibilità di toccare con mano un determinato prodotto, e verificarne rendimento ed accuratezza delle immagini. In questi casi, l’ideale è sempre un buon mix fra le varie caratteristiche, che solitamente consente di evitare esborsi eccessivi, magari non accompagnati da un’esperienza d’uso migliore.

Come scegliere il monitor da gaming – Risoluzione

Uno dei primi aspetti da considerare quando occorre valutare la bontà di un determinato monitor gaming è senza dubbio la risoluzione; essa indica per l’appunto il numero di pixel fisicamente presenti all’interno del pannello, con rapporti di forma che possono variare da modello a modello. Il formato più diffuso al momento è quello 16:9 (widescreen), ideale sia per la visione di film e contenuti multimediali che per i giochi; nel passato erano frequenti rapporti come il classico 4:3 o anche il 16:10, che oggi sono molto meno diffusi (il formato 16:10 è ancora presente per alcune tipologie di notebook). Ultimamente, sono disponibili numerosi monitor in formato 21:9 (ultrawide), particolarmente estesi in orizzontale, ottimi per avere un campo visivo molto più ampio, soprattutto per i giochi in prima persona.

Le risoluzioni più diffuse sono FullHD (1920×1080 pixels), Quad HD (2560×1440) e la risoluzione 4K (3840×2160) per quanto riguarda il 16:9, mentre le risoluzioni ultrawide più frequenti sono 2560×1080 e 3440×1440; la scelta della risoluzione dipende da numerosi fattori, che comprendono anche la dimensione del pannello. Solitamente, un pannello di grandi dimensioni è sicuramente da preferire, per via della maggiore dimensione dei caratteri a parità di risoluzione, ma occorre segnalare che quando la dimensione aumenta la densità in pixel diminuisce, a scapito della nitidezza delle immagini.

Nello specifico, la risoluzione FullHD risulta ancora la più adottata anche dai giocatori, che solitamente utilizzano monitor da 22 o 24 pollici, che rappresentano un buon compromesso fra densità in pixel, grandezza dei caratteri ed immersività; questi pannelli sono particolarmente economici, e spesso vengono scelti dai giocatori competitivi nelle varianti ad altissimo refresh (come vedremo meglio in seguito).

La risoluzione FullHD consente di ottenere buone prestazioni anche in presenza di schede video di fascia bassa o integrate, ma per chi voglia orientarsi su pannelli da 27 o 32 pollici è sicuramente consigliato il passaggio alla risoluzione 2560×1440, che ad oggi rappresenta il miglior compromesso fra qualità dell’immagine e velocità; in questo caso, occorrerà dotarsi di schede video più potenti, anche se solitamente i monitor da gaming supportano le tencologie di sync adattivo, per un’ottima giocabilità in ogni condizione. Una risoluzione maggiore consente anche di facilitare il multitasking, potendo aprire più finestre contemporaneamente e semplificare il lavoro.

Per i più esigenti in termini di qualità dell’immagine suggeriamo la risoluzione 4K, dato che ormai i prezzi di questi monitor sono sensibilmente più bassi rispetto al passato; naturalmente, una simile risoluzione è appannaggio delle schede video di fascia alta e top, necessarie anche se non si voglia giocare ad elevati refresh.

Come scegliere il monitor da gaming – Tipologia di pannello

La risoluzione non è ovviamente l’unico discrimine quando si vanno ad analizzare le caratteristiche di un monitor da gaming, dato che un ruolo importante riveste anche la tencologia utilizzata dal pannello per la generazione delle immagini; attualmente, le tipologie più comuni sono i pannelli IPS (In Plane Switching) e VA (Vertical Alignment), ed ognuno di essi presenta dei punti di forza e di debolezza, che li rendono più o meno adatti ad un uso di tipo tipicamente ludico o misto produttività/lavoro/gaming.

Da un punto di vista prettamente economico, i pannelli VA sono solitamente più convenienti a parità di altre specifiche, e nella maggior parte dei casi rappresentano un’ottima scelta per i gamers, grazie ai tempi di risposta particolarmente contenuti e ad una resa dei colori molto vivida, con neri particolarmente profondi ed un contrasto molto intenso; i tempi di risposta molto contenuti si riflettono in un minor input lag, ideale quindi per i giocatori competitivi che esigono la massima reattività. Sfortunatamente, i pannelli VA presentano degli angoli di visione non molto ampi, e di conseguenza l’immagine presenterà una resa non ottimale, nei casi in cui non si guardi il monitor in maniera diretta.

I pannelli VA riproducono dei toni scuri particolarmente profondi, ma se il pannello è di scarsa qualità questo si tradurrà in vere e proprie macchie nere ed aloni in corrispondenza di aree di gioco in ombra o buie, minando profondamente l’esperienza di gioco, ed inoltre si presentano fenomeni di ghosting e scie, quando ci si muove velocemente, a scapito della fluidità percepita e della reattività.

Per quanto riguarda i pannelli di tipo IPS, essi sono più accurati relativamente alla gamma dei colori, e presentano degli angoli di visone molto ampi, quindi con una resa ottimale anche se non seduti direttamente di fronte al monitor. I neri sono tendenzialmente meno profondi rispetto ai pannelli VA, ma si tratta di differenze non troppo marcate, ed un pannello IPS di buona qualità offre un contrasto adeguato che non fa rimpiangere un pannello VA paragonabile.

Per quanto riguarda i tempi di risposta, essi sono relativamente maggiori a parità di altre condizioni rispetto ai VA, ma i moderni pannelli IPS sono realizzati in modo da minimizzare queste differenze, anche se in generale un pannello VA di fascia alta presenta dei valori che non possono essere raggiunti da un monitor IPS, anche costoso (sono differenze comunque poco percepibili per la maggior parte degli utilizzatori).

In definitiva, i monitor gaming VA sono solitamente più economici a parità di specifiche, ma la qualità dell’immagine non è sempre garantita al di sotto di determinate cifre; per quanto riguarda i monitor gaming IPS, rappresentano un ottimo compromesso fra reattività, qualità e prezzo, potendo anche essere utilizzati per scopi di tipo professionale, grazie alla maggiore precisione nella riproduzione dei colori.

Come scegliere il monitor da gaming – Frequenza di refresh

Se si parla di gaming non si può non considerare la frequenza di refresh, vera e propria caratteristica che fa la differenza rispetto ai monitor generici o anche di tipo professionale; il refresh elevato in realtà non è una novità assoluta, dato che già nell’epoca dei monitor CRT esistevano modelli in grado di andare oltre ai canonici 60 Hz, ma negli ultimi anni il progresso tencologico e la ricerca hanno fatto passi da gigante, con valori davvero molto elevati per i monitor più estremi.

Occorre subito chiarire che un refresh di 60 Hz consente di godere di un’esperienza ludica soddisfacente dal punto di vista della fluidità percepita, con il vantaggio di non richiedere hardware particolarmente prestante; modelli da 60 Hz sono attualmente in commercio anche per le risoluzioni 4K, ma per un uso prettamente gaming conviene investire su un refresh superiore, piuttosto che su una risoluzione superiore.

Muovendosi dai 60 Hz, il passo successivo è rappresentato dai 75 Hz, frequenza che consente di percepire una fluidità superiore, sia nei giochi che con le normali applicazioni; la maggior parte dei monitor di questa fascia supporta tecnologie di sync adattivo a livello base (AMD FreeSync o Nvidia G-Sync compatibile), che consentono di usare il monitor con fluidità anche se non si mantengono i 75 FPS. I monitor in questi casi non appartengono necessariamente alla categoria gaming, con un design di conseguenza molto sobrio e prezzi contenuti.

Inizialmente, i monitor più veloci arrivavano al massimo a 90-100 Hz, ma ben presto sono arrivati i monitor a 120 Hz, poi i 144 ed i 165 Hz; i modelli più estremi presentano refresh di 240 o perfino 360 Hz, ma si tratta di soluzioni molto costose anche con risoluzione FullHD, indicati per i giocatori competitivi a livello pro.

Un refresh di 144 o 165 Hz è più che sufficiente a garantire un’esperienza ludica di alto livello, con immagini estremamente fluide e coinvolgenti; anche qui, esistono pannelli che supportano nativamente un determinato refresh, altri che invece devono ricorrere all’overclock, ma questo aspetto non ha una ricaduta vera e propria sul risultato finale, ed in ogni caso bisogna osservare attentamente le specifiche tecniche di ogni monitor.

Le certificazioni per il sync adattivo in questo caso passano al livello successivo (AMD FreeSync Premium), con la presenza della funzionalità LFC (Low Frame Compensation), che garantisce una resa sempre ben sincronizzata, anche a framerate inferiori alla soglia minima FreeSync (esempio, monitor con range FreeSync Premium 48-165 Hz, LFC entra in funzione dai 47 FPS in giù).

Prima di procedere con l’acquisto, è opportuno accertarsi che il monitor abbia una certificazione AMD FreeSync/Nvidia G-Sync o quantomeno il sync adattivo (esistono degli elenchi di monitor certificati reperibili nei siti AMD e Nvidia), in quanto a volte sui modelli più economici che mostrano un elevto refresh queste tecnologie risultano assenti, minando profondamente l’esperienza di gioco scendeno sotto la soglia del refresh nativo del monitor.

Come scegliere il monitor da gaming – Tempo di risposta ed input lag

Il refresh elevato di un monitor gaming deve essere accompagnato da altre caratteristiche, come tempi di risposta ed input lag che devono essere i più bassi possibile, ma cosa si intende esattamente quando si parla di questi due importanti fattori?

Dal punto di vista tecnico, per tempo di risposta si fa riferimento al lasso temporale che un pixel impiega per passare dal bianco al nero, oppure a muoversi fra le varie tonalità di grigio (GTG, Grey To Grey); esso viene misurato in millisecondi, ed a valori inferiori corrispondono prestazioni superiori.

Se un monitor presenta valori elevati in ms, potrebbero verificarsi fenomeni di scie e motion blur sugli oggetti in movimento, dato che i pixel non riescono a stare dietro ai repentini movimenti dell’immagine; generalmente, i monitor da gaming mostrano valori variabili da 1 a 5 ms, a seconda che si tratti di pannelli di tipo VA o IPS, ma naturalmente un monitor IPS di migliore qualità rispetto ad un VA presenta valori reali che sono sensibilmente migliori. La percezione della fluidità indotta dal refresh elevato dipende anche dal tempo di risposta, ma occorre precisare che i giochi non sono tutti uguali, e molti integrano degli effetti di blur in engine, che possono ingannare e dare la sensazione che il monitor non sia sufficientemente reattivo.

Collegato al tempo di risposta vi è l’input lag, che indica la differenza in termini temporali fra l’input proveniente dal giocatore (click o movimento del mouse) e l’effettiva azione a schermo; in effetti, questa caretteristica è anche più importante rispetto al tempo di risposta, soprattutto per i giocatori competitivi che sfruttano il refresh elevato per riuscire ad avere un vantaggio in termini di anticipo sugli altri player.

Questa caratteristica è facilmente verificabile per i giocatori esperti, ma anche per tutti gli altri utenti in presenza di refresh molto bassi dell’ordine dei 30 Hz; anche prendere la mira risulta difficoltoso con vistosi ritardi rispetto al movimento del mouse, e questa lentezza può essere riscontrata anche a valori elevati sui monitor ad alto refresh di migliore qualità. Il passaggio dai 60 ai 100 FPS, ad esempio, comporterà movimenti del mouse vistosamente più reattivi, idem dai 100 ai 144 FPS, o anche in certi casi dai 144 ai 165; in accoppiata a mouse di fascia alta l’esperienza di gioco sarà ai massimi livelli, ottima per i giocatori pro ma anche per i semplici appassionati.

Conclusioni su Come scegliere il monitor da gaming

Siamo giunti alle conclusioni di questo articolo su come scegliere il monitor da gaming, dove abbiamo illustrato i fattori da tenere in considerazione per poter valutare in maniera adeguata le differenze esistenti fra le varie proposte in commercio, che sono fondamentali per un acquisto consapevole.

Sempre più marchi di hardware si stanno lanciando nel settore dei monitor ad alte prestazioni, dato che i produttori effettivi dei pannelli sono il più delle volte differenti dal marchio che effettivamente produce il monitor, alla stregua di quanto avviene per gli alimentatori; modelli dal prezzo particolarmente basso potrebbero montare pannelli di scarsa qualità ed obsoleti, e magari sfoggiare delle caratteristiche tecniche di rilievo, per trarre in inganno gli utenti meno esperti.

Un monitor di fascia bassa ad alto refresh potrebbe presentare una resa visiva buona su immagini statiche o sul desktop, ma mostrare tutti i propri difetti anche semplicemente guardando un film, rendendolo quindi assolutamente inadeguato per un uso prettamente gaming.

Altro aspetto da considerare, il refresh elevato si percepisce soprattutto quando ci si muove velocemente, a patto naturalmente che i tempi di risposta siano adeguati a gestire elevati refresh; anche qui, bisogna accertarsi di acquistare un pannello all’altezza della situazione e preferire pannelli nativi a 165 Hz invece che magari 144 Hz che con overclock arrivano a 165.

Tenendo bene a mente questi fattori (risoluzione, tipologia di pannello, frequenza di refresh, tempo di risposta ed input lag) sarà possibile avere tutti gli elementi per scegliere in maniera appropriata un monitor da gaming, evitando quindi brutte sorprese in termini di esperienza di gioco.

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