NVIDIA si affida a TSMC: chip AI in produzione negli USA entro fine anno
Secondo fonti della stampa taiwanese, TSMC inizierà la produzione di massa dei nuovi chip AI di NVIDIA entro la fine del 2025 nel suo impianto in Arizona, già operativo da inizio anno. Questa struttura rappresenta il cuore della strategia produttiva di TSMC negli Stati Uniti e sta rapidamente avvicinandosi alla piena capacità produttiva, grazie agli ordini di giganti tecnologici come Apple, NVIDIA, Qualcomm, AMD e Broadcom.
Le previsioni indicano che la domanda crescente potrebbe spingere la fabbrica ad aumentare i prezzi dei chip fino al 30%, a causa dei costi di produzione più elevati rispetto all’Asia e dell’utilizzo intensivo degli impianti.
Produzione USA al massimo, Apple in pole position
Apple rimane il principale cliente TSMC in Arizona e sarà la prima a ricevere chip realizzati con il processo N4, ovvero chip da 4nm e 5nm. Intanto, NVIDIA sta convalidando i propri chip AI presso lo stabilimento statunitense: secondo fonti vicine all’azienda, la produzione vera e propria inizierà entro la fine dell’anno.
Parallelamente, TSMC sta ottenendo risultati promettenti nel processo di produzione a 2 nanometri, raggiungendo rese superiori al 90% per i chip di memoria, un dato molto alto che riduce drasticamente i costi legati ai difetti di produzione.
2nm: rendimento record e boom di richieste
Il numero di progetti finalizzati (tape-out) per il nodo a 2nm è già quattro volte superiore rispetto a quello dei 5nm, segno evidente dell’interesse del mercato. Le aziende che forniscono materiali per la lavorazione dei wafer, come Kinik Company e Phoenix Silicon International, stanno registrando un’impennata della domanda, in particolare per i dischi diamantati, utilizzati nel processo di planarizzazione chimico-meccanica (CMP), fondamentale per garantire superfici pulite e uniformi nei wafer.
Kinik, che detiene circa il 70% del mercato per la tecnologia a 3nm, ha aumentato la propria capacità produttiva mensile a 50.000 dischi. Le previsioni indicano che, con l’espansione della produzione a 2nm da parte di TSMC, anche i ricavi legati ai dischi CMP continueranno a crescere trimestre dopo trimestre.
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