come aggiornare bios scheda madre

Come Aggiornare BIOS Scheda Madre 2024

da | Dic 11, 2023 | 0 commenti

Come aggiornare il BIOS della tua scheda madre per avere un PC sempre aggiornato ed efficiente ( guida completa aggiornamento bios mobo 2023 )

Come aggiornare il BIOS della scheda madre  è uno dei quesiti che si pongono più spesso molti utenti PC, dato che viene vista come un’operazione un pò complicata e non alla portata di tutti; la motivazione di questa percezione deriva dal passato, quando la configurazione delle schede madri era molto poco intuitiva, ed occorreva possedere delle nozioni tecniche piuttosto avanzate, dato che non c’era niente di facilitato od automatico e bisognava impostare molti valori in maniera manuale.

Col passare degli anni, i BIOS si sono evoluti, soprattutto in termini di interfaccia, dato che adesso sono assimilabili come aspetto ad un normale applicativo del sistema operativo, con tanto di pulsanti ed interfaccia grafica con possibilità di usare il mouse, animazioni e opzioni per la cattura della schermata.

Nonostante l’evoluzione che c’è stata in termini di accessibilità, bisogna comunque avere delle nozioni di base per destreggiarsi all’interno dei vari BIOS, dato che l’aggiornamento solitamente viene effettuato al fine della risoluzione di tutti i vari problemi che possono insorgere a livello di compatibilità hardware; può capitare che per il supporto a determinate CPU occorra necessariamente l’aggiornamento del BIOS, così come anche alcuni problemi relativi alle periferiche (ricordiamo il bug delle porte USB che colpiva le schede madri con chipset B550, risolvibile sono con aggiornamento del BIOS).

Prima di esporre la corretta procedura per l’aggiornamento del BIOS in base ai vari produttori di schede madri, è opportuno trattare brevemente cosa si intende per BIOS e tutte le varie evoluzioni che ci sono state nel corso degli anni, che ne hanno reso l’uso e l’aggiornamento sempre più user friendly.

Cos’è il BIOS

L’acronimo BIOS sta per Basic Input Output System, e venne introdotto per la prima volta nel 1975 sui computer dotati di sistema operativo CP/M; si trattava di una parte del sistema operativo specifica per l’interfaccia ed il riconoscimento dell’hardware, ed ovviamente all’epoca non aveva l’aspetto che normalmente nell’immaginario comune viene ricondotto ad un BIOS nei moderni PC o anche a quelli degli anni 90.

In quel periodo, il BIOS era strettamente correlato con il sistema operativo essendo una vera e propria parte di esso, ed inoltre per funzionare aveva bisogno della controparte esistente all’interno dei vari componenti hardware (come avviene in parte anche oggi); si diffuse con i PC IBM ed era totalmente privo di interfaccia, dato che si limitava a inviare dei codici di errore a schermo od a generare dei suoni quando durante la fase di POST (Power On Self Test) qualcosa non andava a buon fine. Essendo privo di interfaccia, l’unico modo per modificare le varie impostazioni era intervenire sugli interruttori ed i jumpers della scheda madre o delle varie schede di espansione, questo fino all’avvento dei BIOS con interfaccia utente (BIOS Setup Utility) che come avviene ancora oggi sono “esterni” al sistema operativo, e per essere avviati necessitano di una particolari combinazione di tasti e permettono di navigare fra le varie impostazioni nei menu utilizzando la tastiera.

Nel corso degli anni 80, sotto la spinta della diffusione sempre più capillare dei personal computer, si dovette per forza di cose pervenire ad una sorta di standard che i molti produttori avrebbero potuto seguire, per evitare problemi di compatibilità con schede di espansione e periferiche; entrando più nello specifico, IBM rilasciò inizialmente delle linee guida sul funzionamento e sui comandi che il BIOS doveva contenere per definirsi tale, e successivamente nel 1984 la software house Phoenix rilasciò il primo BIOS su memoria ROM, in modo che tutti i produttori potessero inserirlo autonomamente all’interno dei propri PC senza dover effettuare il porting del BIOS originale di IBM; nel 1986 fu la volta del produttore American Megatrends, e difatti la quasi totalità dei PC in commercio in quegli anni mostrava nella schermata di avvio i nomi delle due società.

Vediamo ora come si presenta la schermata iniziale di un BIOS “tradizionale”, come quelli in uso fra gli anni 90 ed i primi anni 2000:

old-bios-home

Come possiamo vedere, si tratta di un’interfaccia molto sempificata (il BIOS è di dimensioni molto ridotte dato che è integrato nella scheda madre), dove è possibile scorrere utilizzando le frecce direzionali ed entrare nei vari menu, per la configurazione ottimale del PC e delle varie periferiche/schede.

Per poter accedere al BIOS solitamente occorre premere il tasto “CANC” o “DEL” a seconda del layout della propria tastiera, in corrispondenza dell’accensione del PC (alcune schede madri mostrano delle schermate di avvio subito prima quelle del sistema operativo, dove vengono indicate le combinazioni di tasti necessarie per acccedere a tutte le opzioni di avvio e le impostazioni).

Il motivo principale per cui si accede solitamente al BIOS è senza dubbio l’installazione del sistema operativo, che richiede necesariamente di effettuare il boot dall’unità dove è presente appunto il sistema; in quel periodo era necessario intervenire sulla sequenza di boot, andando ad individuare l’unità relativa al lettore floppy disk o il lettore CD e metterla in cima alla lista (nel caso specifico della schermata precedente, occorrerà entrare nel menu “Advanced BIOS Features”).

Nel passato avveniva sovente che gli hard disk fossero configurati all’origine, attraverso i famosi jumpers che permettevano all’unità di essere vista in automatico come master o come slave; c’era anche una terza opzione denominata “cable select”, dove con appositi cavi le unità venivano identificate in base alla loro posizione, grazie a dei collegamenti dati a cascata. Questo valeva coi vecchi collegamenti di tipo EIDE/IDE, perché già con l’era dei collegamenti SATA la selezione avveniva completamente da BIOS, così come avviene attualmente.

Oltre alla sequenza di boot, il BIOS contiene ovviamente molti altri parametri, relativi al funzionamento di tutte le porte I/O come le porte seriali, parallele, USB, e le eventuiali periferiche integrate, come il chip audio, il controller ethernet/LAN e il chip grafico (molte schede madri del passato erano equipaggiate con delle schede grafiche integrate, oggi inesistenti dato che l’eventuale scheda grafica è inglobata nel processore).

All’interno del BIOS era possibile gestire nei minimi dettagli la CPU, comprese le eventuali possibilità di overclock:

old-bios-cpu

Viene indicata la frequenza di clock attuale e le possibili impostazioni automatiche per il risparmio energetico, oltre ai valori relativi alle tensioni e allo stato della porta AGP (le porte che venivano impiegate prima dell’avvento del PCIe).

old-bios-monitor

Anche all’interno dei BIOS più datati esisteva una parte dedicata al monitoraggio delle temperature del sistema, con l’indicazione della temperatura della CPU e del regime di rotazione delle ventole installate; in aggiunta abbiamo anche una comoda rilevazione delle tensioni principali, come il valore relativo al Vcore della CPU e delle linee a 12, 3,3 e 5V, che sono le tensioni usate da tutti i componenti che vengono installati all’interno del PC.

Come detto in precedenza, tutti i BIOS di quell’epoca avevano più o meno il medesimo aspetto, con funzionalità più o meno estese a seconda della scheda madre e della CPU installata; occorreva sicuramente una certa dose di competenza per destreggiarsi all’interno dei vari menu, anche se come possiamo notare l’interfaccia viene incontro all’utente, indicando i comandi disponibili per ogni schermata e la possibilità di impostare in automatico i valori più ottimizzati. le eventuali modifiche che magari sono state selezionate accidentalmente possono essere semplicemente ignorate, dato che è possibile uscire dal BIOS senza salvare i cambiamenti effettuati.

Questo tipo di BIOS è stato mantenuto per molti anni, più o meno fino agli anni 2007/2008 per il mercato consumer, ma già molti anni prima emersero tutti i limiti del vecchio approccio, dato lo sviluppo sempre maggiore delle reti server; era giunto il momento di pensare ad un sostituto del BIOS, ed è così che venne introdotto il sistema che è quello impiegato attualmente, UEFI.

Dal BIOS a UEFI

Già verso la fine degli anni 90 le ridotte capacità del BIOS furono evidenti, alla luce dello sviluppo delle grandi reti server; nel 1998 Intel sviluppò un sistema denominato Extensible Firmware Interface (EFI), che solo nel 2005 diventò uno standard con il nome di Unified Extensible Firmware Interface (UEFI), ed è in continuo sviluppo dato che viene aggiornato a livello di standard abbastanza frequentemente.

I limiti principali dei vecchi BIOS risiedevano nella possibilità di operare solo in modalità 16 bit e su un quantitativo di memoria riservata pari a solo 1 MB, oltre ai sopracitati limiti per quanto riguarda l’interfaccia e la configurazione delle periferiche di boot senza nessun tipo di automatismo; UEFI è molto più flessibile, e dal punto di vista tecnico offre la possibilità di essere eseguito nativamente a 32 bit (x86) e a 64 bit (x64), oltre alla possibilità di gestire partizioni che superano i 2 TB di dimensione e di poter accedere all’intera memoria di sistema nella modalità a 64 bit, molto utile in ambiente server.

Le novità più grandi ovviamente risiedono nell’interfaccia, che è di tipo GUI (Graphical User Interface), dato che a tutti gli effetti si tratta di un sorta di anteprima del sistema operativo, dove viene gestito il sistema dal punto di vista hardware, esattamente come avveniva con i vecchi BIOS. Molte impostazioni sono ora gestite in maniera più automatizzata, come ad esempio le opzioni per il boot; UEFI integra nativamente il gestore delle unità di boot collegate, diversamente dal BIOS che aveva bisogno dell’indicazione precisa di quali unità erano principali o secondarie.

Il progressivo abbandono delle unità ottiche come lettori/masterizzatori CD e DVD ha imposto l’utilizzo delle pen drive USB per diverse operazioni, come l’installazione del sistema operativo o anche l’aggiornamento del BIOS (inteso come UEFI). UEFI consente di effettuare il boot direttamente da queste unità, in maniera automatica, quindi basterà inserire la nostra pen drive contenente il sistema operativo da installare/reinstallare in una porta USB che subito UEFI avvierà il PC dalla pen drive invece che dall’hard disk principale, consentendo quindi un risparmio di tempo e una maggiore comodità d’uso.

L’aspetto di un moderno BIOS di tipo UEFI è simile all’immagine di seguito:

new-bios-home

Questo schermata è stata catturata da un sistema munito di scheda madre MSI, ma le informazioni presenti sono più o meno le stesse anche per gli altri produttori; si tratta di un grosso salto in avanti rispetto ai vecchi BIOS, con un’interfaccia grafica semplice da utilizzare dove la navigazione fra i menu può essere effettuata utilizzano il mouse, esattamente come in un normale sistema operativo.

Nella home vengono visualizzate tutte le informazioni sul sistema, complete di monitoring delle temperature e frequenze di CPU e memorie; i riquadri lungo i bordi della schermata permettono di accedere ai vari sottomenu per impostare tutti i vari settings hardware, come anche le opzioni per l’overclock, oltre alla possibilità di poter aggiornare il BIOS tramite USB, come spiegheremo nella prosecuzione del nostro articolo; abbiamo anche la possibilità di cambiare la lingua, anche se l’italiano di solito non viene mai inserito.

Per garantire il supporto anche al vecchio hardware, il BIOS UEFI può operare anche in modalità CSM (Compatibility Support Module), dove il boot verrà eseguito alla maniera dei vecchi BIOS e cioè dovendo impostare manualmente la sequenza di boot.

Come detto in precedenza, le informazioni visualizzate possono differire leggermente in base al produttore della scheda madre, così come anche l’aspetto delle finestre, e possiamo avere funzionalità diverse anche in base all’hardware installato, come ad esempio la possibilità di attivare lo Smart Access Memory (SAM) su schede video AMD di ultima generazione o il Resizable Bar per le schede Nvidia; sono funzioni inserite nei vari menu, che vengono comunque spiegate nei manuali d’uso che i produttori fonriscono insieme alla scheda madre.

Questa breve premessa sul funzionamento di base del BIOS era doverosa per capire il funzionamento di una parte importante del PC che spesso viene trascurata; passeremo ora con la trattazione su come aggiornare il BIOS della scheda madre, indicando la procedura corretta per i principali produttori di schede madri.

MSI – Aggiornamento BIOS scheda madre automatico con MSI Center/Dragon Center

msi-center-bios-update

Per i possessori di schede madri marcate MSI, esistono due metodi per l’aggiornamento del BIOS; abbiamo la possibilità di effettuare l’update direttamente da Windows attraverso il software MSI Dragon Center (che illustreremo in questo paragrafo) e l’aggiornamento del BIOS tramite flash drive (che illustreremo nel paragrafo successivo); esiste poi una modalità di update che permette di installare il nuovo BIOS senza la presenza del processore, nei casi in cui potrebbero esserci dei problemi di compatibilità hardware.

L’uso di questo software è molto semplice ed immediato, dato che sarà sufficiente scaricarlo dal sito ufficiale di MSI ed installarlo sul proprio PC; al termine dell’installazione, basterà avviare l’applicazione, che mostrerà come pagina iniziale la funzione di system monitoring:

msi-center-system-monitor

Possiamo notare come vengano mostrate delle informazioni relative all’hardware installato all’interno del sistema, come anche i regimi di rotazione delle eventuali ventole all’interno del case, temperatura CPU, clock della scheda video, spazio disponibile su SSD e tante altre informazioni utili; spostandosi sul tab “Support”, il software mostrerà le opzioni per l’aggiornamento driver delle varie componenti del sistema, come il chipset, il chip audio, i dirver LAN e quelli della scheda video, con l’indicazione dala versione già installata e l’eventuale presenza di nuove versioni.

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Oltre a questi driver, c’è anche la possibilità di installare gli aggiornamenti del BIOS, con una procedura guidata che in automatico andrà a scaricare la versione più recente del BIOS adatto alla propria scheda madre; nel momento in cui verrà scaricato l’aggiornamento, verrà installato direttamente da Windows direttamente sulla scheda madre, alla stregua di ciò che accade andando ad aggiornare il BIOS nella maniera tradizionale.

Una volta effettuato l’aggiornamento del BIOS tramite MSI Center, esso permarrà anche se viene disintallata l’applicazione o viene reisntallato il sistema operativo, dato che risiede direttamente all’inteno della scheda madre; ci sentiamo però di ricordare che l’aggiornamento del BIOS deve essere effettuato solo se ci sono problematiche da risolvere o per l supporto a nuovo hardware, dato che se non si presentano queste due condizioni, non è strettamente necessario aggiornare il BIOS.

MSI – aggiornamento manuale del BIOS scheda madre con flash da pendrive USB

Nel caso in cui non si voglia installare MSI Center, esiste naturalmente il modo “classico” per l’aggiornamento del BIOS, e cioè il download dello stesso all’interno di una pennetta USB, che si utilizzerà per l’aggiornamento al di fuori del sistema operativo, direttamente dalla funzionalità M-Flash presente nello stesso BIOS.

Per prima cosa, occorrerà andare sul sito ufficiale di MSI, ricercare il proprio modello di scheda madre e scegliere il BIOS più recente per il modello selezionato:

msi-pagina-download-bios

Una volta individuato il file (in formato .zip) occorrerà scaricarlo sul proprio hard disk (non direttamente sulla pendrive); una volta scaricato, si andrà ad estrarre il contenuto dell’archivio all’interno di una normale penna USB (preferibilmente formattata in FAT32), dove troveremo due o tre file di tipo diversi, il più grande dei quali è il BIOS vero e proprio.

Dopo aver salvato correttamente i file deil BIOS da installare nella pendrive, occorrerà riavviare il sistema ed entrare nel BIOS, premendo il tasto DEL o CANC a seconda del layout della propria tastiera; nella schermata home del BIOS, bisognerà avviare la funzione per l’aggiornamento del BIOS tramite penna USB, cliccando sul riquadro M-Flash:

msi-m-flash-utility

Una volta avviata l’utility, verrà mostrato una sorta di file explorer, dove viene rilevata la presenza delle unità flash (pendrive) collegate, con all’interno i file relativi al BIOS; una volta selezionata la memoria dove è presente il file di installazione, verrà avviato il processo di aggiornamento, che mostrerà una schermata con barra a progresso per monitorare lo stato dell’installazione.

msi-bios-update

Viene mostrato un avviso dove si raccomanda di non spegniere assolutamente il PC durante il processo di aggiornamento, mentre nella parte inferiore della schermata troviamo le informazioni sul modello di scheda madre presente nel sistema, la temperatura ed il regime di rotazionedella ventola del dissipatore della CPU, e soprattutto l’indicazione della precedente versione del BIOS e di quella che viene installata in sostituzione.

Al termine della procedura di installazione che può durare diversi minuti, il PC si riavvierà normalmente, accedendo al sistema operativo; questa metodologia è quella che si usa maggiormente per aggiornare il BIOS della scheda madre.

MSI – Aggiornamento del BIOS scheda madre senza la presenza della CPU

Come abbiamo accennato in precedenza, può capitare che determinati processori appena rilasciati non siano supportati al 100% da determinate schede madri anche molto recenti (come è avvenuto per i Ryzen 5000 e le schede madri con chipset della serie 500); in questo caso, l’avvio del PC appena assemblato può essere difficoltoso, dato che possono presentarsi dei problemi di compatibilità con l’ecosistema CPU-RAM che causano frequenti BSOD. Per ovviare a queste problematiche, i produttori hanno pensato a soluzioni come i BIOS Flash Buttons, pulsanti posti nel pannello I/O posteriore della scheda madre accanto alle porte USB.

msi-flash-bios-button

Abbiamo indicato con una freccia il pulsante per il falsh del BIOS, che in questo caso è situato proprio sopra la porta USB dedicata al flash del BIOS; nel caso in cui si voglia installare in maniera preventiva il BIOS più aggiornato prima ancora del montaggio della CPU, basterà collegare la scheda madre all’alimentazione, infilare la pendrive nella porta USB deputata al flash del BIOS e tenere premuto il pulsante del flash del BIOS fino a quando non non inizi a lampeggiare il piccolo LED posto sopra, che sta ad indicare l’avvio del processo di aggiornamento del BIOS.

Per procedere con l’aggiornamento del BIOS con questa modalità, occorrerà rinominare il file del BIOS presente nella pendrive in “msi.rom”, altrimenti il processo di aggiornamento non andrà a buon fine.

Quando la procedura sarà completata, il led smetterà di lampeggiare, permettendo così di installare la CPU in tutta sicurezza; occorre precisare che questa procedura può essere avviata anche se il processore è già installato per poterlo supportare, o magari per andare a risolvere problemi legati ad un errore nell’installazione del BIOS.

Con l’aggiornamento del BIOS della scheda madre senza CPU concludiamo la guida riguardante il produttore MSI; proseguiamo quindi l’articolo analizzando le modalità di aggiornamento per le schede madri del produttore Gigabyte.

Gigabyte – aggiornamento BIOS scheda madre con App Center/@BIOS

Anche Gigabyte propone un’applicazione per la gestione auomatica dell’aggiornamento del BIOS direttamente da sistema operativo, denominata @BIOS; in realtà si tratta di un add-on che richiede l’installazione del software App Center, scaricabile dal sito ufficiale di Gigabyte in corrispondenza della pagina relativa al supporto della propria scheda madre:

gigabyte-app-center-bios

Bisognerà scaricare ed installare per primo App Center e successivamente @BIOS, ed al termine dell’installazione, all’apertura di App Center troveremo il pulsante per l’aggiornamento del BIOS:

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Questo software, analogamente a MSI Center, permette la verifica e l’installazione automatica dei driver aggiornati delle varie componenti del PC come driver del chipset e driver scheda video; cliccando su “@BIOS” si aprirà la schermata che segue:

gigabyte-bios-update

La schermata mostra la versione del BIOS installata in quel momento, ed abbiamo la possibilità di scegliere se effettuare il download automatico del BIOS più recente attraverso la funzione “Update from server” oppure se aggiornare direttamente dal file precedentemente scaricato dal sito ufficiale Gigabyte per la propria scheda madre.

gigabyte-bios-download

Cliccando su “Update from file” si potrà selezionare il file contenente il BIOS nuovo, che verrà quindi inizializzato ed installato con una procedura che può richiedere diversi minuti (si raccomanda di non muovere il mouse durante la procedura). Al termine del processo di aggiornamento, occorrerà un riavvio del sistema operativo, ed alla riapertura dell’app @BIOS verrà mostrato il nuovo BIOS correttamente aggiornato, installato permanentemente all’interno della scheda madre.

Gigabyte – aggiornamento manuale del BIOS scheda madre con flash da pendrive USB

La procedura dell’aggiornamento manuale del BIOS da pendrive è molto simile a quella analizzata precedentemente per le schede madri di MSI; in questo caso, la funzionalità prende il nome di Q-Flash, e le fasi per l’aggiornamento del BIOS sono appunto le medesime: occorrerà scaricare il BIOS aggiornato dalla pagina del supporto della propria scheda madre (in formato .zip), estrarne il contenuto all’interno di una pendrive USB precedentemente formattata in FAT32, riavviare il sistema operativo, premere il tasto “CANC” o “DEL” per entrare nel BIOS e trovare la funzione “Q-Flash” al suo interno, che permetterà di aggironare il BIOS presente nella scheda madre.

Gygabyte – aggiornamento del BIOS scheda madre senza la presenza della CPU

Anche Gigabyte produce delle schede madri con la presenza del pulsante per il flash del BIOS, dato che per l’appunto determinati processori come i recenti Ryzen 5000 potrebbero non funzionare correttamente se il BIOS installato di fabbrica sulla scheda madre non è aggiornato.

La procedura è essenzialmente la stessa già vista per MSI, e prende il nome di Q-Flash Plus; occorrerà scaricare ed estrarre il file .zip contenente il BIOS più aggiornato all’interno di una pendrive USB, togliendo i file di piccole dimensioni e lasciando solo il file più grande contenente il BIOS, e rinominarlo in “gigabyte.bin”; in questo modo, esso sarà riconosciuto correttmante dalla scheda madre. Successivamente, occorrerà individuare il pulsante per il flash del BIOS, e tenere premuto fintanto che il piccolo LED non cominci a lampeggiare, per poter avviare il processo di aggiornamento.

Passiamo adesso ad analizzare i principali metodi per l’aggiornameto del BIOS scheda madre con schede madri del produttore Asus.

Asus – Aggiornamento BIOS scheda madre con EZ Flash 3

Asus propone per le proprie schede madri l’utility denominata EZ Flash 3, che consente di aggiornare il BIOS in maniera semplice e nella massima sicurezza. Come per gli altri produttori, il download del BIOS più aggiornato avviene dal sito ufficiale, dove sarà possibile inserire il modello della propria scheda madre ed accedere alla pagina dedicata al supporto, dove sarà visualizzato il BIOS più recente disponibile.

asus-bios-update

Successivamente, occorrerà sempre preparare la penna USB per acccogliere il BIOS in formato .zip, e riavviare il PC per accedere al BIOS, premendo sempre in corrispondenza della schermata di avvio della scheda madre i tasti “DEL” o “CANC”.

Appena entrati nel BIOS, bisognerà selezionare l’advanced mod, per poter visualizzare l’utility EZ Flash 3:

asus-ez-flash-3

EZ Flash 3 rappresenta un’evoluzione rispetto alla precedente versione 2, dato che è possibile anche aggiornare il BIOS direttamente dal web, senza passare dal BIOS precedentemente salvato sulla penna USB:

asus-ez-flash-3-update

Se si sceglie di aggiornare il BIOS da pendrive, il procedimento è lo stesso di quello mostrato per le schede madri di MSI e Gigabyte, dato che occorrerà attendere il completamento dell’operazione, al termine del quale il sistema si riavvierà per poter applicare le modifiche; in alternaiva, si può optare per l’aggiornamento dal web, che richiederà ovviamente la presenza di un collegamento ad internet per funzionare. Il sistema si collegherà automaticamente ai server di Asus, e scaricherà il BIOS più aggiornato per la propria scheda madre, installandolo alla stessa maniera dell’aggiornamento tramite pendrive.

Asus – Aggiornamento del BIOS scheda madre senza la presenza della CPU

Anche Asus offre la possibilità di aggiornare il BIOS in maniera rapida senza la presenza della CPU installata, con una procedura però leggermente diversa rispetto a quella per gli altri produttori.

Quando si procederà con il download del BIOS più aggiornato per la propria scheda madre, occorrerà rinominare il fli contenente il BIOS, e per farlo bisognerà aprire un altro file che viene scaricato assieme al principale, denominato BIOSRenamer; questo piccolo eseguibile andrà a generare un nome file che andrà a sostituire quello del BIOS originale, che poi andrà copiato all’interno della penna USB che dovrà essere utilizzata per l’aggiornamento.

Dopo questi semplici passaggi, basterà individuare il pulsante deputato al flash del BIOS sul retro della propria scheda madre (come per gli altri produttori), e dopo aver premuto il pulsante aspettare che il processo di aggiornamento venga completato.

Conclusioni su Come Aggiornare BIOS Scheda Madre

Siamo giunti alle conclusioni di questo articolo su come aggiornare il BIOS della scheda madre, dove abbiamo brevemente accennato all’evoluzione di questo importante software dalla nascita ai giorni nostri, dando tutte le informazioni necessarie per comprenderne il funzionamento; successivamente, abbiamo trattato le procedure corrette per l’aggiornamento del BIOS sulle schede madri dei tre principali produttori (MSI, Gigabyte, Asus), evidenziando i vari metodi con indicazioni passo passo per portarli a compimento.

Come possiamo notare, la gestione del BIOS si è molto semplificata nel corso degli anni, dato che i moderni UEFI BIOS sono strutturati per offire un’interfaccia user friendly con tante opzioni e modalità per andare in contro a tutte le tipologie di utenti, dai meno esperti all’utenza enthusiast.

In passato, aggiornare il BIOS era sicuramente più difficoltoso, dato che occorreva preparare un floppy disk per l’avvio in modalità MS-DOS con il relativo file del BIOS, modificare la sequenza di boot per avviare da dischetto ed andare ad individuare il file giusto utilizzando i comandi testuali propri del DOS; occorre precisare che l’aggiornamento del BIOS era un fatto eccezionale, dato che in via generale se non si riscontrano problematiche l’update del BIOS non è assolutamente necessario, ma con l’evoluzione in termini di features hanno reso il BIOS molto più simile ad un sistema operativo a se stante, e la semplificazione degli aggiornamenti va in questa direzione.

Con i moderni UEFI BIOS è possibile integrare funzionalità che inizialmente non erano previste, come nel caso della tecnologia Smart Access Memory (SAM) di AMD o il Resizable Bar di Nvidia, che hanno richiesto un aggiornamento del BIOS per il supporto, oppure il noto bug della disconnessione delle porte USB con schede madri dotate dei chipset AMD serie 500, risolto anch’esso con un aggiornamento del BIOS.

L’aggiornamento del BIOS è importante per avere un PC sempre aggiornato ed efficiente, quidi ci auguriamo che questa guida su come aggiornare BIOS scheda madre abbia fornito le giuste informazioni per poter effettuare tutte le operazioni necessarie nella maniera corretta.

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